Nella 5. giornata del campionato di serie B il Paganica batte il Messina 59-7.
Il risultato finale di Paganica parla chiaramente di un verdetto senza appello che punisce la nostra squadra falcidiata dalle assenze dell’ultim’ora di molti, anzi di fin troppi, giocatori.
Chi gioca a rugby dalle nostre parti dice che giocare in terra d’Abruzzo è come andare al fronte, proprio per la serietà e la dimensione di un impegno contro realtà storiche che fanno di questo sport uno strumento di identità e dignità.
In tempi di guerra, come i nostri, affermare ciò è politicamente molto scorretto, ma rende perfettamente l’idea dell’inquietante e sconfortante loop da trasferta della nostra squadra.
Onore ai presenti e a chi con senso di appartenenza ha difeso la maglia, ma chi deve intendere intenda: con un invito forte a tutta la squadra a ritrovare le giuste motivazioni già da domenica in casa contro il Frascati e nell’incontro successivo contro l’Arechi a Salerno: due partite che valgono già la salvezza.
Un obiettivo diventato già pressante ma fin troppo minimo viste le premesse iniziali e gli sforzi profusi.
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